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La tigre, la gazza e il K-pop: il fenomeno “Demon Hunters” conquista musei e fan
- Data di pubblicazione01 set 2025
- Visualizzazione300 Hit
La tigre, la gazza e il K-pop: il fenomeno “Demon Hunters” conquista musei e fan
Il successo planetario dell’animazione Netflix fa esplodere visite e vendite al National Museum of Korea, trasformando simboli storici in oggetti cult
di Rebecca Pignatiello
“K-Pop Demon Hunters”, pubblicato su Netflix il 20 giugno 2025, si è trasformato in un fenomeno globale capace di superare generi e mercati. Diretto da Maggie Kang e Chris Appelhans, il film d’animazione unisce estetica K-pop, azione fantasy e riferimenti alla tradizione coreana, raccontando la storia di una girl band — le Huntr/x — che combatte demoni tramite canzoni spettacolari. La canzone “Golden” ha raggiunto la vetta della Billboard Hot 100, prima volta dal 2001 per un gruppo femminile (anche se virtuale) composto da 3 o più membri, mentre la colonna sonora è salita fino al secondo posto della Billboard 200, diventando la soundtrack animata di maggior successo dell’anno. Con oltre 180 milioni di visualizzazioni su Netflix e uscite evento in sala in versione sing-along, il titolo ha conquistato un pubblico globale.
L’effetto si è fatto sentire ben oltre lo schermo, spingendo in primo piano il merchandising del National Museum of Korea (NMK). Nel primo semestre 2025 il museo ha registrato 2,7 milioni di visitatori, +64% rispetto all’anno precedente, e a luglio ha toccato 742.000 presenze, più che raddoppiando il dato del 2024. Le vendite del MU:DS — store di souvenir del museo — hanno raggiunto 11,5 miliardi di won nella prima metà dell’anno (+34%), con un luglio da record: 4,95 miliardi di won, +180% sullo stesso mese del 2024.
Tra gli articoli più ricercati figurano le spille “Magpie and Tiger”, ispirate alla pittura folk jakhodo e legate al personaggio Derpy del film, e la penna con stringa “Black Gat”, insieme a portachiavi, specchi in madreperla, miniature del “Pensive Bodhisattva” e bicchieri termosensibili “Three Drunken Scholars”. Molti di questi prodotti vanno esauriti in poche ore sia in negozio sia online, dove il traffico giornaliero è passato da 60.000 a 260.000 visite dopo l’uscita del film.
Il fascino sta nella capacità di fondere simboli antichi con un linguaggio pop accessibile: tigri e gazze, cappelli gat, figure del folklore come il jeoseung saja diventano dettagli riconoscibili e desiderabili. Il museo, già in forte crescita negli anni precedenti (nel 2024 le vendite di gadget avevano superato per la prima volta i 21 miliardi di won, +42% sul 2023), si conferma così un luogo in cui il patrimonio si trasforma in lifestyle globale.
Anche il settore tech cavalca l’onda: Samsung, in collaborazione con Netflix, ha lanciato un tema esclusivo per smartphone Galaxy ispirato a “K-Pop Demon Hunters”, disponibile gratuitamente per un mese, estendendo l’esperienza del film nella vita quotidiana degli utenti.
“K-Pop Demon Hunters” dimostra che l’incontro tra cultura pop e tradizione può generare un circolo virtuoso: il film avvicina i giovani al patrimonio, il museo traduce quel patrimonio in oggetti moderni e funzionali, e il pubblico li porta con sé come simboli di appartenenza. È un esempio di marketing culturale perfettamente riuscito, in cui il passato e il presente danzano alla stessa musica.
Fonti:
https://www.wsj.com/arts-culture/music/kpop-demon-hunters-netflix-spotify-91566609?utm_source=chatgpt.com
https://www.washingtonpost.com/entertainment/music/2025/08/13/kpop-demon-hunters-golden-billboard-one/?utm_source=chatgpt.com
https://it.wikipedia.org/wiki/KPop_Demon_Hunters
https://www.kfriday.net/posts/k-webtoon/758
https://www.newyorker.com/newsletter/the-daily/the-demon-hunters-who-conquered-the-pop-charts?utm_source=chatgpt.com