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I K-Drama che hanno fatto breccia nel cuore degli italiani
I K-Drama che hanno fatto breccia nel cuore degli italiani Quali sono i più popolari dell’ultimo periodo? di Crippa Silvia Maria Non c’è bisogno di spiegazioni lunghe e dettagliate per definire i K-Drama, le serie tv sudcoreane che rappresentano uno dei principali prodotti culturali della Corea. Negli ultimi anni, grazie al massiccio utilizzo di piattaforme streaming, i K-Drama si sono silenziosamente fatti spazio nelle case degli spettatori di tutto il mondo e questo riguarda anche l’Italia. Inizialmente i drama si potevano seguire grazie ai vari forum di fansub e spesso solo se guidati da un certo interesse per questo prodotto audiovisivo e per la Corea. Oggi, invece, moltissime persone nel Bel Paese, seppur non direttamente interessate alla Corea, sono entrate in contatto con i K-Drama, apprezzandoli e aiutando così a farli diventare un fenomeno globale. Quali sono, tuttavia, i K-Drama che hanno fatto breccia nel cuore degli italiani? Il podio sicuramente è di Squid Game (2021-2025), di cui è uscita recentemente la terza stagione. La serie ha dominato le classifiche mondiali per settimane: un drama crudo, violento, in cui vengono mostrati i lati più oscuri dell’essere umano ma in cui si può comunque notare una timida fiammella di speranza. Quando la vita ti dà mandarini (2025) è sicuramente un’altra serie molto apprezzata dagli spettatori italiani. Con un cast d’eccezione, che vede come protagonisti IU e Park Bo-gum, celebrità molto amate in patria, questo drama parla della relazione che nasce e si sviluppa tra la giovane Ae-sun e il pescatore Gwan-sik, il tutto incorniciato dai meravigliosi paesaggi dell’Isola di Jeju. Di recente aggiunta alla piattaforma di streaming Netflix è I desideri del genio, che vede il ritorno sullo schermo della coppia di attori Kim Woo-bin and Suzy, già apprezzata in passato nel drama Uncontrollably Fond (2016). Come si intuisce dal titolo, il drama racconta la storia della giovane Ka-young che entra in possesso di una lampada magica al cui interno è confinato il genio Iblis. Tra montagne russe di emozioni la vita di Ka-young si intreccia inevitabilmente a quella di Iblis, anche se un complotto contro questi si cela nell’ombra. Bon appétit, Maestà, terminata a fine settembre, è un drama tratto dalla webnovel Surviving as Yeonsangun's Chef (Park Kuk-jae, 2022-2023). La serie combina cucina, viaggi temporali e storia, raccontando di un re-tiranno del periodo Joseon per il quale una rinomata chef coreana della nostra epoca dovrà preparare deliziosi pasti assecondando i gusti particolari del regnante. Ritornando indietro negli anni menzioni importanti devono essere fatte anche ai seguenti drama. Itaewon Class (2020), la cui trama ruota attorno alla vita dell’ex detenuto Park Sae-Ro-Yi e al suo bar aperto proprio nel quartiere internazionale di Seoul, Itaewon; Avvocata Woo (2022) che ha conquistato i cuori di molti italiani grazie all’unicità e alla determinazione della protagonista nel suo lavoro da avvocata; Crash Landing on You (2019-2020) in cui l’amore supera i confini tra Nord e Sud Corea e infine It's Okay to Not Be Okay (2020), dove l’incontro tra un uomo che lavora come operatore sanitario in un reparto psichiatrico e una popolare scrittrice di libri per bambini affetta da un disturbo antisociale di personalità porta a un percorso di guarigione emotiva. Per approfondire ulteriormente l’argomento, consiglio l’articolo di Corea Today dal titolo Effetto K-Drama scritto da Alessia Belli: https://italia.korean-culture.org/it/1373/board/966/read/114026 Fonti: https://www.netflix.com/kr-en/ https://www.chosun.com/english/kpop-culture-en/2025/10/15/6PSTP4PWB5CP7FXYJXHK2MXCYA/ https://www.netflix.com/tudum/genie-make-a-wish https://www.imdb.com/it/title/tt37600136/ https://time.com/7313404/bon-appetit-your-majesty-history/ https://www.mk.co.kr/en/culture/11431382
Data di pubblicazione 03 nov 2025 -
I luoghi più visitati in Corea nel 2025
I luoghi più visitati in Corea nel 2025 Tra divertimento, business e arte di Vincenzo Acampora Carratura Nel 2025 la Corea del Sud conferma la sua attrattiva come destinazione versatile, capace di unire modernità, cultura, natura e divertimento. Quest’anno ha visto numeri record di visitatoriprovenienti da Cina, Giappone, Taiwan, Stati Uniti ed Europa. Dai parchi tematici di fama mondiale ai musei e gallerie d’arte, il Paese offre esperienze che raccontano il suo equilibrio tra innovazione e tradizione. 📍Secondo le recenti statistiche, tra i luoghi più visitati, c’è Everland, a Yongin, che resta una tappa imprescindibile. È il parco divertimenti più grande del Paese e un’icona del tempo libero coreano. Le sue montagne russe, i giardini fioriti e il parco safari attirano famiglie e turisti di ogni età. Il complesso include anche Caribbean Bay, uno dei principali parchi acquatici del Paese, rendendo Everland un luogo perfetto per ogni stagione. 📍A Seoul, il COEX nel quartiere di Gangnam rappresenta il cuore pulsante della vita urbana. Questo immenso centro polifunzionale combina negozi, ristoranti, spazi espositivi e la celebre Starfield Library, una biblioteca luminosa dal soffitto di vetro e dall’architettura scenografica, che è diventata uno dei luoghi più fotografati del mondo. 📍Non lontano dalla capitale, il centro fieristico KINTEX di Goyang continua a richiamare visitatori da tutto il mondo per fiere, mostre e congressi. È il simbolo della Corea high-tech e del turismo d’affari, con strutture ultramoderne e un’offerta culturale parallela di eventi pubblici e gastronomici. 📍Un altro simbolo dell’intrattenimento è Lotte World a Jamsil, nel sud di Seoul. È uno dei maggiori parchi tematici al coperto del mondo, ma offre anche un’area esterna sul lago Seokchon, accanto alla Lotte World Tower. Qui si alternano attrazioni, spettacoli e spazi commerciali, creando un microcosmo di divertimento urbano. 📍C’è chi cerca rifugio nella tranquillità della località marittima di Sokcho, nella provincia di Gangwon. La sua spiaggia è tra le più visitate del Paese, complice anche la vicinanza al Parco Nazionale di Seoraksan. 📍Nel cuore di Seoul, il Museo nazionale della Corea continua a essere un punto fermo della cultura. Le sue collezioni raccontano millenni di storia attraverso reperti, ceramiche e opere d’arte. L’ingresso gratuito e i moderni spazi espositivi lo rendono un museo accessibile e sempre affollato da turisti e cittadini. 📍Restando ancora a Seoul, il Parco sul fiume Han a Yeouido è una delle mete preferite. Il parco offre prati verdi, percorsi ciclabili e aree dedicate a concerti estivi. È il luogo ideale per osservare il tramonto su Seoul o partecipare a uno dei tanti festival che animano le sue rive. 📍La cultura artistica coreana trova la sua massima espressione al Seoul Arts Center, a sud della capitale. Questo grande complesso ospita teatri, gallerie e una prestigiosa sala da concerto, sede di performance di livello internazionale. È un punto d’incontro tra artisti, studenti e appassionati di ogni disciplina. 📍Infine, Wolmido, nei pressi di Incheon, regala un’atmosfera più rilassata. Nata come isola oggi è collegata alla terraferma e offre passeggiate lungomare, ristoranti di pesce e un piccolo parco divertimenti. È una meta perfetta per una gita di mezza giornata fuori Seoul. Questi luoghi, così diversi e complementari, delineano il ritratto della Corea del Sud del 2025: un Paese che unisce parchi moderni e antiche tradizioni, cultura e natura, business e spazi di quiete. Fonti: https://datalab.visitkorea.or.kr/datalab/portal/loc/getPopuTourAttrac.do?tabDiv=1&callYn=Y# https://world.seoul.go.kr/tourist-arrivals-in-seoul-hit-all-time-high-of-1-36m-in-july-fueled-by-k-pop-demon-hunters-craze/
Data di pubblicazione 03 nov 2025 -
“Fever State”: la Corea del Sud protagonista a Roma Arte in Nuvola
“Fever State”: la Corea del Sud protagonista a Roma Arte in Nuvola Dal 21 al 23 novembre La Nuvola ospita la Corea con una mostra su sei artisti contemporanei di Rebecca Pignatiello Roma Arte in Nuvola torna nella sua veste più internazionale. L’edizione 2025, in programma dal 21 al 23 novembre negli spazi progettati da Fuksas all’EUR, punta i riflettori sulla Corea del Sud, Paese ospite con la mostra “Fever State”, curata in collaborazione con istituzioni coreane in occasione dei 140 anni di relazioni diplomatiche tra i due Paesi. Nei 14.000 m² della Nuvola, la fiera conferma la sua vocazione di piattaforma culturale oltre il mercato, intrecciando arte moderna, contemporanea, performance e riflessione internazionale. Il cuore dell’iniziativa è rappresentato da sei artisti provenienti dalla scena sudcoreana, ciascuno portatore di uno sguardo originale sul presente. Yun Choi, nata nel 1989 e divisa tra Seoul e Amsterdam, è una delle voci più interessanti della giovane arte coreana. I suoi lavori, spesso video e installazioni, raccontano la tensione tra passato e futuro, tra memoria collettiva e vita urbana contemporanea. Il suo approccio ironico e poetico riflette le contraddizioni di una società in rapido mutamento. Jongwan Jang rappresenta una generazione emergente, attenta ai cambiamenti sociali e culturali della Corea di oggi. Le sue opere, spesso caratterizzate da linguaggi sperimentali e da un uso originale dei materiali, suggeriscono un desiderio di rinnovamento rispetto ai canoni consolidati. Minhoon Kim, nato nel 1997, è un artista emergente che realizza sculture e installazioni evocanti forme sospese e fragili equilibri, riflettendo sulla tensione tra libertà e radicamento. Yuja Kim porta una prospettiva intima e femminile, intrecciando autobiografia, memoria familiare e trasformazioni sociali. Yanghee Lee utilizza media visivi e pratiche installative per interrogare spazio e memoria: nelle sue opere il tempo diventa materiale plastico, mentre le immagini costruiscono ambienti sospesi tra presenza e assenza. Infine, Kai Oh fonde materiali organici e tecniche contemporanee, producendo opere poetiche che esplorano il rapporto tra natura e artificio, in linea con una tendenza forte nella scena coreana più giovane. La compresenza di figure affermate, come Yun Choi, e di artisti meno noti ma promettenti, mostra una scena artistica complessa e dinamica, capace di tenere insieme radici culturali profonde e una forte spinta verso la sperimentazione. La scelta curatoriale non si limita a presentare opere, ma costruisce un racconto corale in cui linguaggi diversi dialogano e si contaminano, offrendo al pubblico italiano uno spaccato autentico della Corea contemporanea. La mostra coreana si affianca a tre progetti speciali italiani dedicati a Gino Marotta, Mario Airò e Fabrizio Clerici, sottolineando la vocazione dialogica della fiera. L’evento si inserisce in un più ampio programma di diplomazia culturale tra Italia e Corea, valorizzando l’arte come linguaggio di scambio. Fonti: https://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/arte/2025/10/16/tra-corea-e-contemporaneo-torna-roma-arte-in-nuvola_c6161594-08a9-4a80-847e-729873261965.html https://insideart.eu/2025/10/16/roma-arte-in-nuvola-verso-la-quinta-edizione-di-una-fiera-onesta-con-se-stessa/ https://romaarteinnuvola.eu https://www.arte.go.it/event/roma-arte-in-nuvola/
Data di pubblicazione 03 nov 2025 -
La Corea in scena a Bari
La Corea in scena a Bari Due giornate per scoprire la Corea attraverso il linguaggio del cinema, della danza e dei sapori tradizionali di Joo Yung Son Il 14 e 15 novembre, Bari ospiterà un doppio appuntamento dedicato alla cultura coreana, tra cinema, danza contemporanea e degustazioni di bevande tradizionali. Due serate per immergersi nelle atmosfere, nei suoni e nei sapori della Corea, attraverso un dialogo tra tradizione e contemporaneità. 🎬14 novembre – film coreano “Noryang: la battaglia finale” Venerdì 14 novembre, presso il Multicinema Galleria a Bari, è in programma la proiezione del film Noryang: la battaglia finale di Han-min Kim, un film storico basata sulla storica battaglia navale dell’ammiraglio Yi Sun-shin. Ambientato nell’inverno del 1598, Noryang: La battaglia finale racconta l’ultimo, glorioso capitolo della vita di Yi Sun-sin, l’ammiraglio leggendario che ancora oggi incarna lo spirito di resistenza e unità del popolo coreano. In questo epico scontro, Yi Sun-sin non combatte solo per la vittoria, ma per il destino della sua patria. Il suo genio strategico, la sua lealtà assoluta e il suo spirito indomito lo rendono un eroe immortale: un comandante che, persino di fronte alla morte, sceglie di non cadere finché il suo popolo non avrà trionfato. Un’occasione per scoprire la storia e la profondità della cinematografia sudcoreana, oggi considerata una delle più innovative ed influenti nel panorama internazionale. 🎭15 novembre – “Burnt Offering (Je: Una Vita in Fiamme)” Sabato 15 novembre, presso il Teatro KismetOpera a Bari, sarà la volta della danza contemporanea con “Burnt Offering (Je: Una Vita in Fiamme)”, la produzione della compagnia coreana 99artcompany, diretta dalla coreografa Jang Hyerim. In tutto il mondo, le danze tradizionali affondano le loro radici nei riti religiosi. Burnt Offering prende spunto da questo legame per interrogarsi su quale forma possa assumere oggi il “rito”, su cosa possiamo pregare e su come attingere dalle tradizioni del passato. Premiata come Miglior Produzione ai Seoul Arts Awards, la performance si ispira alla danza tradizionale Seungmu e, attraverso la musica, la voce e i movimenti della tradizione coreana racconta la quotidianità dell’uomo contemporaneo paragonandola alla sacralità del rito. I danzatori danno forma alle storie che ardono dentro di noi. Rappresentano lavoratori travolti dal ritmo quotidiano, intrappolati in una vita che si consuma senza significato. Uno dopo l’altro si avvicinano all’altare e offrono i propri sacrifici; poi alzano lo sguardo e scorgono nuvole d’incenso che si innalzano nell’aria come nei sacrifici antichi. Così offrono la loro quotidianità in sacrificio, sperando che la loro vita, consumata dal lavoro, non venga bruciata invano. Fondata nel 2014, la 99artcompany basa la propria ricerca sull’unicità della tradizione coreanareinterpretandola con uno sguardo contemporaneo che supera l’idea di una cultura immobile o standardizzata. Le sue produzioni mettono in luce il ruolo dell’arte come strumento di cambiamento sociale, capace di trasformare e rinnovare il modo in cui guardiamo il mondo. 🍹Un brindisi alla tradizione All’inizio e al termine dello spettacolo, il pubblico potrà vivere un’esperienza ancora più immersiva grazie alla degustazione di jeontongju (전통주), ovvero liquori e vini tradizionali coreani. Il termine jeontongju in coreano significa letteralmente “bevanda alcolica tradizionale” e indica un insieme di bevande prodotte secondo metodi antichi, spesso tramandati di generazione in generazione. Queste preparazioni artigianali rappresentano un patrimonio culturale che racconta la storia e i sapori autentici della Corea. Per l’occasione sarà presente il barman 김태열 (Kim Taeyeol), che guiderà la degustazione, offerta esclusivamente agli spettatori della serata di danza contemporanea al Teatro KismetOpera a Bari. Un brindisi simbolico che unisce arte, spiritualità e tradizione, invitando il pubblico a scoprire un altro volto della cultura coreana attraverso i suoi sapori più autentici. 🎭Roma, 18 novembre Dopo Bari, lo spettacolo “Burnt Offering (Je: Una Vita in Fiamme)” approderà anche a Roma il 18 novembre, offrendo al pubblico capitolino la possibilità di vivere la stessa esperienza immersiva, in cui arte, movimento e spiritualità si fondono in un viaggio sensoriale ispirato alla forza evocativa della cultura coreana. Fonti: https://www.sommeliers-international.com/en/spirits-and-other-nectars/discovering-the-alcoholic-delights-of-south-korea-and-journeying-through
Data di pubblicazione 03 nov 2025 -
Tteok: il sapore delle celebrazioni in Corea del Sud Data dell’evento 10 ott 2025
Tteok: il sapore delle celebrazioni in Corea del Sud Questi eclettici dolci di riso coreani raccontano storie di famiglia, prosperità e antiche tradizioni di Viola Cecchi Il Chuseok (추석) è una delle principali festività della Corea del Sud. Ogni anno infatti, il 15° giorno dell’8° mese lunare (ovvero tra metà settembre e metà ottobre) è sinonimo di celebrazioni in famiglia, dedicate agli antenati e, tradizionalmente, alla gratitudine per l’abbondanza agricola. Al centro della tavola non mancano mai i tteok (떡), dolci a base di riso che, oltre al valore gastronomico, hanno una forte valenza simbolica. La varietà di tteok più iconica e tipica del Chuseok è il songpyeon (송편), piccole mezzelune di pasta di riso ripiene di sesamo, fagioli rossi, miele o castagne. Vengono cotte a vapore su un letto di aghi di pino, che conferisce un aroma fresco e resinoso. Un detto popolare vuole che chi prepara songpyeon dalla forma armoniosa avrà figli belli e sani. songpyeon (송편) Accanto al songpyeon, altre tipologie di tteok arricchiscono le tavole in occasione delle festività. Il baekseolgi (백설기), torta di riso bianca e soffice, simboleggia purezza e nuovi inizi ed è servito anche durante compleanni o durante il Baek-il (festa dei primi 100 giorni di un bambino) come augurio di una vita serena. baekseolgi (백설기) L’injeolmi (인절미), ricoperto di farina di soia tostata, è apprezzato per la consistenza elastica e il gusto delicato, consumato non solo durante il Chuseok ma anche in molte altre occasioni conviviali. injeolmi (인절미) Non direttamente legato al Chuseok, ma di particolare rilievo soprattutto in occasione del Capodanno Lunare, è il garaetteok (가래떡), un tteok dalla forma lunga e cilindrica utilizzato principalmente per il tteokguk (떡국), una zuppa in brodo chiaro arricchita con uova, alghe e carne marinata. Mangiare una ciotola di tteokguk il primo giorno dell’anno è un vero e proprio rito, poiché simboleggia il passaggio al nuovo anno. In Corea si dice che si “invecchi di un anno” soltanto dopo averla consumata. garaetteok (가래떡) Meno diffuso ma più scenografico è il hwajeon (화전), sottili focaccine di riso guarnite con petali commestibili, che simboleggiano l’armonia con la natura e vengono preparate in occasione di festività stagionali, soprattutto primaverili. hwajeon (화전) Oltre alla funzione alimentare, il tteok ha un forte valore sociale. Tradizionalmente, prepararlo e condividerlo significava rafforzare i legami familiari e mantenere viva la memoria degli antenati. Ancora oggi, sebbene nella vita quotidiana si tenda a comprarlo già pronto, in occasione di feste o celebrazioni speciali il tteok viene talvolta realizzato collettivamente, trasformando la cucina in un luogo di incontro e trasmissione culturale. Il tteok, dunque, non è soltanto un cibo tradizionale: è un elemento identitario che accompagna i coreani nelle celebrazioni più importanti, ponte tra passato e presente in un paese che, pur proiettato nella modernità, continua a trovare nella tavola uno spazio per memoria e condivisione. Fonti: ●Songpyeon, Songpyeon: The crescent-shaped soul of Korean culture ●Garaetteok ●Chuseok ●Baekseolgi ●Injeolmi ●Hwajeon
Data di pubblicazione 10 ott 2025