Attività

KOREAN CULTURAL CENTER

  • Attività
  • Mostre

Mostra "L’Era dell’Arte Coreana: The Eternal"

01 October 2022 | 14611 Hit

Mostra "L’Era dell’Arte Coreana: The Eternal"



Istituto Culturale Coreano in Italia

Via Nomentana 12, 00161, Roma (RM)


Vernissage: Giovedì 20 Ottobre 2022, ore 19:00

* ingresso gratuito senza prenotazione


Periodo mostra: dal 21 Ottobre al 2 Dicembre 2022

Orari di apertura: dal lunedì al venerdì, dalle ore 10:00 alle ore 18:00 (festivi esclusi)

* ultimo ingresso ore 17:30


La Korea Week Roma 2022 di apre con l’inaugurazione della Mostra d’Arte Coreana “L'Era dell"Arte Coreana: The Eternal” del celebre pittore coreano Park Dae-sung (in arte “Sosan” che significa piccolo monte). L’Istituto Culturale Coreano assieme ad una delle più importanti Gallerie d’Arte in Corea, la “Gana Art”, porta per la prima volta in Italia le opere di uno dei massimi interpreti in attività della pittura tradizionale coreana. Nello specifico si potrà ammirare i “Sansuhwa” ossia i paesaggi composti in armonia con acque e monti.

L’artista nato nel 1945, anno della liberazione della Corea dalla dominazione giapponese, perde la madre durante la Guerra di Corea e in seguito anche il padre e un braccio a causa dell’azione di alcuni partigiani comunisti. Nonostante ciò prende in mano con il suo unico braccio rimasto il pennello già alla tenera età di 5 anni imparando da solo la pittura tradizionale coreana dedicandosi alla pittura a inchiostro e acqua. Dopo un lungo periodo di anonimato comincia a farsi conoscere vincendo un importante premio nazionale nel 1979, tanto che è noto essere stato uno degli artisti preferiti dell’ex patron della Samsung e apprezzato anche dal leader del gruppo K-Pop BTS ‘RM’ che aveva visitato una sua mostra creando grande scalpore. L’artista ormai settantenne ha aggiunto nel tempo al tratto tradizionale della pittura coreana tocchi moderni e personali di grande pregio e significato. Oltre ad essere riconosciuto dal pubblico e dalla critica, curioso l’aneddoto del bambino che aveva danneggiato una sua opera valutata 100 milioni di won (circa 70mila euro) per la quale non aveva chiesto alcun tipo di risarcimento mostrando grande comprensione e nobiltà d’animo oltre alle grandi capacità artistiche.

Park Dae-sung che aveva già esposto in passato in USA, Francia, Turchia, Germania, Belgio, Giappone, Cina, Vietnam, Taiwan e altri paesi, con la mostra “The Eternal” che ha già fatto tappa quest’anno in Germania e in Kazakhstan sbarca per la prima volta anche in Italia dove verrà inaugurata la mostra a Roma presso l’Istituto Culturale Coreano in Italia il 20 Ottobre ore 19 e sarà possibile visitarla fino al 2 Dicembre. In seguito la mostra continuerà il suo tour itinerante negli Stati Uniti. Attualemente sono in esposizione altre mostre dell’artista presso la prestigiosa Los Angeles County Museum of Art, la Korea Center presso l’Università di Harvard e il Hood Museum of Art alla Dartmouth College.



La Mostra

“L’Era dell’Arte Coreana: The Eternal”, organizzata dall’Istituto Culturale Coreano in collaborazione con Gana Art è una mostra personale che riunisce in un solo luogo tutti i capolavori del maestro Sosan in cui sarà quindi possibile ammirare non solo le sue opere paesaggistiche ma anche le sue più recenti nature morte.


Nel caso delle opere di paesaggistica ad attirare l’attenzione dello spettatore è prima di tutto la particolare struttura che il maestro ha conferito ai suoi dipinti ma è lo spirito che egli ha infuso in essi a far sì che il pubblico ne rimanga catturato. Questo spirito che si esprime nel rispetto della natura che circonda l’uomo e nell’essenza del regno di Silla fonda le sue radici nella tradizione della pittura paesaggistica Jinkyung che ritrae la natura carpendone però la sostanza, dipingendo quindi la vera essenza delle cose.

Anche la serie “Bellezza Arcaica” (Gomi), recentemente sviluppata, perpetua l’essenza dell’arte Jinkyung in quanto attenta analisi del mondo e dell’uomo raffigurata metaforicamente tramite oggetti antichi. Nelle scalfiture di questi oggetti che sembrano riportare i segni delle difficoltà subite nel corso del tempo il maestro vede la bellezza. Queste opere dunque sono gli elogi dell’artista nei confronti delle cose semplici che maturano con lo scorrere del tempo.



Come dal titolo della mostra “L’Era dell’Arte Coreana: The Eternal” lo spirito dell’arte Jinkyung perpetuato dalle pennellate di Sosan verrà trasportato, tramite le sue opere, nel mondo per venir poi interpretato in una maniera del tutto nuova.

Solo nell’anno corrente il maestro ha allestito mostre personali presso l’Istituto Culturale Coreano Tedesco, il Museum of Arts of the Republic of Kazakhstan, il LACMA, il Korean Institute-Harvard University e il Hood Museum of Art.

L’anno prossimo, invece, si appresta a mostrare le sue opere presso la Stony Brook University e la University of Mary Washington.

Spero che questa mostra diventi occasione per il pubblico italiano di scoprire la bellezza della pittura tradizionale coreana. Indipendentemente da ciò che le opere di Sosan trasmetteranno ad ogni singolo visitatore sono certo che il loro messaggio si trasformerà in una dolce fragranza che ne impregnerà la vita



Arte Jinkyung

Diffusasi verso la fine della dinastia Joseon sullo sfondo di cambiamenti sociali e culturali l’arte Jinkyung è una pittura paesaggistica che vede come soggetto il panorama naturalistico coreano.

Questo stile artistico, distaccandosi dalle opere dei pittori dell’epoca che ritraevano paesaggi immaginari, ripropone vere rappresentazioni del panorama paesaggistico coreano. A venir ritratti tuttavia non sono paesaggi specifici realmente esistenti, il pittore, libero dalle strutture tradizionali, raffigura il panorama naturalistico che si estende davanti ai suoi occhi selezionandone alcuni elementi a piacimento e riportandoli sulla sua opera.

L’arte Jinkyung si è sviluppata nel corso della creazione di un nuovo stile pittorico coreano che fondasse le sue radici nella pittura paesaggistica Silkyung ed è strettamente legata alla corrente di pensiero del tempo che, allontanandosi dall’attitudine creativa tradizionale, mirava a ritrovare gli ideali e la nostalgia per il passato tramite la realtà.

L’arte Jinkyung, che puntava a rappresentare paesaggi reali così come sono, ha contribuito notevolmente allo sviluppo della pittura coreana dell’ultimo periodo della dinastia Joseon. Quest’arte in epoca moderna e contemporanea ha tramandato il suo patrimonio alla paesaggistica Sakyung che volge a rappresentare paesaggi quotidiani vicini all’autore piuttosto che paesaggi naturali specifici e continua tuttora a influenzarla molto.


Arte Silkyung

Pittura paesaggistica del periodo Goryeo e della dinastia Joseon che rappresentava in modo realistico paesaggi naturali e luoghi famosi


Arte Sakyung

Paesaggi ordinari e quotidiani vicini all’artista ritratti in modo realistico sulla base della visuale e della prospettiva dell’artista.



L'Artista: Park Daesung

Nato nel 1945, anno della liberazione della Corea dal Giappone, ha perso la madre all’età di 3 anni a causa della Guerra di Corea e nell’anno successivo ha perso il padre e un braccio per mano dei partigiani. Fin dall’infanzia ha appreso l’arte della pittura paesaggistica tradizionale da autodidatta. Nel 1979 con “Sunglim”, opera in acquerello e inchiostro che raffigura un campo nebbioso, ha vinto il primo premio al Joongang Fine Art Prize e ha cominciato a farsi conoscere nella scena artistica coreana.


Park Daesung, noto anche come Sosan, è un artista che si è ritagliato un suo peculiare campo nel panorama artistico coreano coltivando uno stile pittorico unico e, al contempo, portando avanti la tradizione della pittura a inchiostro coreana. Egli reinterpreta la pittura tradizionale Sumuk (acqua e inchiostro) perpetuando contemporaneamente la tradizione della paesaggistica Silkyeong. Negli anni 2000 ha iniziato ad interessarsi alla calligrafia e a studiare le peculiari forme e strutture dei caratteri hanji tentando di esprimere, tramite pennellate possenti, la tensione e l’energia vitale della calligrafia tradizionale, che segue il concetto dello “yil pil hwi ji” ovvero scrivere in un istante con tenacia.

I paesaggi naturali e le nature morte nati dalle sue pennellate assumono sembianze sobrie e approssimative piuttosto dettagliate, inoltre nei suoi dipinti il maestro utilizza varie prospettive per creare spazi dinamici e variegati. In altre parole, tramite raffigurazioni contenute che si rifanno alle linee della calligrafia e attraverso una rappresentazione distorta dello spazio l’ artista si cimenta in una pittura coreana contemporanea semi astratta.

Le peculiari caratteristiche della pittura di Park Daesung, basate sulle forme orientali e tradizionali della calligrafia, fanno sì che le pennellate del maestro possano dar vita alle espressioni artistiche più svariate e la rappresentazione distorta degli spazi danno alla pittura sumok dell’artista un tocco moderno. Lo stile artistico creato da Park Daesung è certamente la soluzione che il maestro ha trovato per la pittura coreana.



Saluto dell'Artista

Salve a tutti, un caloroso benvenuto a tutti i visitatori della mostra “L’era dell’arte Jinkyung: The Eternal”.

Sono Park Daesung, nome d’arte Sosan e sono onorato di poter presentare per la prima volta al publico italiano la pittura tradizionale coreana.

Più che esibire le mie opere il mio scopo è quello di diffondere, in quanto rappresentante dell’organizzazione di pittura coreana, la grandezza e la bellezza tipica della nostra pittura tradizionale la cui particolarità risiede nelle linee audaci ma al contempo delicate e nell’atmosfera semplice e nobile dei paesaggi coreani ma la cui vera essenza consiste soprattutto nello spirito coreano infuso al suo interno, capace di carpire il cuore degli spettatori.

Siamo nell’era del hallyu, il pensiero di poter continuare anche in futuro a presentarvi la nostra cultura ricca e svariata e di approfondire al contempo la conoscenza della cultura italiana mi rende immensamente felice. Tramite questi scambi culturali sono certo che saremo in grado di rafforzare e portare avanti i rapporti tra i nostri due paesi.

Per concludere vorrei porgere i miei ringraziamenti all’Istituto Culturale Coreano che si è impegnato nell’allestimento di questa mostra.

File allegato